I prezzi sono ormai impazziti e per trovare una giustificazione al loro andamento folle si chiamano in causa i fattori che maggiormente colpiscono l’immaginario comune. I prezzi dei cereali sono tornati a impennarsi dopo le dichiarazioni russe di un eventuale blocco del Mar Nero e, appunto, dopo il diffondersi delle notizie su possibili cattivi raccolti causati da siccità e incendi. Queste voci hanno fatto sì che i contratti derivati sui cereali generassero immediatamente una nuova fiammata di prezzi, a prescindere da una valutazione reale sui volumi attuali e futuri degli scambi di grano. 

Questo rialzo, prettamente speculativo, ha indotto una parte dei grandi operatori a spostarsi sul riso, i cui prezzi sono rimasti più bassi Ma subito  è partita la speculazione anche sul riso che ha raggiunto i livelli più alti da dieci anni Dunque, la speculazione finanziaria sul grano ha trascinato quella sul riso. Ora, però, gli effetti rischiano di essere disastrosi perché l’India, il principale esportare mondiale dell’alimento, di fronte all’impennata dei prezzi, ha deciso di bloccare le proprie esportazioni del cereale, mettendo a repentaglio le forniture di tale bene per almeno 1,5 miliardi di persone. 

Un esempio ulteriore proviene dal prezzo dello zucchero che è impazzito e ha raggiunto i mille euro a tonnellata, il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.

 È crollata la produzione a causa della siccità? Certamente no, le stime dicono che si tratta di una riduzione complessiva inferiore al 10%, a fronte di una domanda ferma. Ma si stanno “negoziando” i contratti 2023-2024 e sono partite in maniera massiccia le speculazioni finanziarie al rialzo con inevitabili conseguenze sui prezzi reali, quelli pagati dai consumatori. Ciò dipende anche dal fatto che vari Paesi produttori, di fronte all’aumento dei prezzi, di nuovo speculativo, stanno decidendo di bloccare le esportazioni per difendere i propri consumatori, con conseguenze analoghe al caso del riso. La siccità e il grande caldo sono un problema decisivo per la sopravvivenza del Pianeta ma non possono essere utilizzati come la causa pressoché esclusiva di un aumento su cui insiste in maniera evidente la speculazione.  

Da Altreconomia 8-23

Written by Franco Rigosi