Consumo Critico
Biologico, locale, etico, sobrio, in gruppo d’acquisto
di Mara Lorenzini
E’ capitato a tutti di trovarsi di fronte a un bivio e non saper cosa decidere. Dalle scelte più difficili al semplice acquisto di caffè, di cioccolata, di un vestito… scelte che si compiono quotidianamente andando a fare la spesa. Quando si consuma qualcosa, si esprime una preferenza. Può sembrare un gesto banale, riguardante solo se stessi, invece il consumo è un fatto che riguarda tutti, dietro questo gesto quotidiano si nascondono aspetti di natura sociale, politica e ambientale di portata planetaria. Il consumo genera rifiuti, è inquinante, e il nostro stile di vita entra in concorrenza con quello della gente del Sud del mondo che ha bisogno di più cibo, più vestiti, più mezzi di trasporto, più alloggi, più strutture sanitarie e più macchinari, che il Sud potrà avere solo se il Nord rinuncerà a “mangiarsi” la maggior parte delle risorse e produrrà meno rifiuti. D’altronde non si può giungere ad un equilibrio fra Nord e Sud portando tutta la popolazione terrestre al tenore di vita dei primi, perché ci vorrebbero altri cinque pianeti come fonti di materie prime e come discariche di rifiuti. Inoltre, dietro a molti prodotti che si consumano abitualmente, c’è spesso lavoro minorile, addirittura in condizioni di schiavitù. Alcune volte non lo si sa, altre si preferisce chiudere gli occhi; invece qualcosa si può fare, basta scegliere da che parte stare: se essere complici di questo meccanismo ingiusto o rimboccarsi le maniche, lottare perchè una realtà diversa possa esistere. Se si vuole mantenere il pericolo di guerre, la distruzione del pianeta, lo sfruttamento, la corruzione, l’oppressione, si può continuare a consumare alla cieca. Ma se si desidera un pianeta sano, giustizia, partecipazione, nonviolenza: allora si dovrebbe consumare meno e prendere le distanze dalle imprese che si comportano in maniera iniqua. Insomma… imboccare la strada della SOBRIETA’ e del CONSUMO CRITICO.