Nel suo ultimo report, la ong Pan Europe ha mappato le deroghe di emergenza che gli stati membri hanno dato a pesticidi vietati in Europa a causa della loro tossicità. In generale, la ong ha individuato 236 deroghe per neonicotinoidi e altre sostanze 

 I pesticidi vietati dall’Ue a causa della loro tossicità possono ancora entrare nella filiera alimentare, e quindi nel nostro cibo “grazie” alle deroghe di emergenza che gli stati membri concedono troppo generosamente Una deroga dovrebbe essere un’eccezione, da utilizzare solo in occasioni speciali in circostanze impreviste. La realtà è ben diversa. Questo diffuso abuso rende la legislazione dell’UE sui pesticidi come un setaccio che perde

Tuttavia, è possibile un approccio diverso. Bulgaria, Lussemburgo e Malta non hanno autorizzato alcuna deroga per queste sostanze molto tossiche mentre l’Italia non ha resistito e ne ha concesse 14, 11 delle quali ad un pesticida famoso per essere un interferente endocrino. Si tratta del 1,3-Dichloropropene, terzo in classifica per numero di deroghe in Europa: questo fumigante del suolo altamente tossico non è mai stato approvato nell’Ue eppure viene costantemente usato perchè considerato il più efficace per il controllo dei nematodi del suolo. I pesticidi neonicotinoidi rappresentano quasi la metà delle deroghe concesse. Di loro sappiamo che rappresentano un rischio elevato per le api e altri insetti utili 

La legge dell’UE afferma che i metodi non chimici dovrebbero venire prima dell’uso di pesticidi sintetici. Le deroghe possono essere concesse solo eccezionalmente in situazioni di emergenza dopo che è stato precedentemente dimostrato che la lotta integrata ai parassiti, il biocontrollo e i pesticidi meno tossici non possono svolgere il lavoro Questo rapporto rivela l’ipocrisia degli Stati membri che accettano di vietare i pesticidi a livello dell’Ue, ma poi concedono deroghe ed espongono la loro popolazione e l’ambiente a sostanze chimiche altamente tossiche.

In Europa è stato vietato nel 2020 perché dannoso per lo sviluppo cognitivo dei bambini, eppure il Veneto e altre regioni produttrici di vino fanno pressione sul ministero della Salute affinché approvi una deroga ad hoc per il suo utilizzo in vigna. Il clorpirifos metile è infatti efficace contro la cicalina della vite, l’insetto che causa la flavescenza dorata, una malattia che porta all’essiccamento della pianta e che soprattutto nelle zone di produzione del prosecco e del valpolicella è un problema serio. Clorpirifos metile, foriero di malattie croniche per lo sviluppo mentale infantile, con riduzione di quoziente intellettivo, disabilità psichica e autismo, squilibri ormonali e metabolici  è responsabile dello sterminio anche degli insetti utili e dell’avvelenamento e riduzione conseguente degli uccelli che se ne cibano

Maurizio Polo, titolare di bioenologia 2.0, azienda di Oderzo che da 43 anni si occupa di ricerca in ambito enologico, racconta come abbia proposto alla Regione Veneto un prodotto interamente biologico alternativo al clorpirifos e abbia ricevuto un secco no.

Al di là della reale efficacia del prodotto di Polo contro la cicalina, è singolare che la Regione non abbia neppure voluto avviare ulteriori verifiche su una soluzione che, se efficace, risparmierebbe moltissimo pesticida al territorio veneto.

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Written by Franco Rigosi