Della ricostruzione dell’Ucraina dovrebbe occuparsi in futuro anche una banca. Poco più di un anno fa le autorità di Kiev hanno chiamato a costruirla i colossi finanziari americani BlackRock e JPMorgan Chase Lo schema è il seguente: BlackRock e JPMorgan dovrebbero contribuire alla creazione di un fondo per la raccolta di capitali pubblici in grado di “attrarre” poi investimenti privati per la ricostruzione postbellica, il cui costo è stimato nell’ordine di grandezza di centinaia di miliardi di dollari. 

Anche la vicenda della ricostruzione dell’Ucraina mostra il potere e l’influenza che hanno acquisito in questi anni i colossi privati della finanza, i veri padroni e monopolisti del nostro sistema. i primi dieci fondi del Pianeta decidono le sorti di 44mila miliardi di dollari e due soli di questi, BlackRock e Vanguard, ne gestiscono quasi la metà. Due soli fondi gestiscono un valore pari ad un quinto dell’intero Prodotto interno lordo (Pil) mondiale La diffusa pervasività si basa sulla liquidità infinita a disposizione dei fondi, tanto che proprio nei giorni di Davos alcune organizzazioni impegnate per la giustizia economica e la lotta alle disuguaglianze hanno pubblicato un rapporto intitolato “Taken, not earned(cioè “Preso, non guadagnato”), che mette a nudo natura ed effetti del monopolio della finanza e del comparto digitale, farmaceutico, agricolo ed energetico. 

BlackRock, con gli oltre 9.400 miliardi di dollari di asset che ha in gestione, sta in cima alla piramide. La cosa ci riguarda. In Italia ha partecipazioni rilevanti in società quotate come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Prysmian, Finecobank, Enel. Il volto societario che ha nel nostro Paese è quello della BlackRock (Netherlands) Bv: sede legale ad Amsterdam (a fiscalità agevolata), controllante nella City di Londra (altro regime di favore) e capogruppo nel Delaware (Usa, altro paradiso). L’ufficio secondario si trova in piazza San Fedele a Milano

Da altreconomia 2-24

Written by Franco Rigosi