Il network legale Consulcesi ha avviato nell’estate del 2023 l’azione legale collettiva “Aria pulita”, ottenendo, secondo i dati forniti dagli stessi promotori, un successo imponente. Consulcesi chiede un versamento di 350 euro, non certo pochi spicci.

Su questo tema la rivista il Salagente ha avviato una propria indagine :

Nel caso di Aria Pulita, l’azione collettiva volta a ottenere un risarcimento per il potenziale danno alla salute, si rivolge nei confronti dello Stato italiano e delle regioni che non hanno rispettato i limiti” imposti dalla direttiva comunitaria. Ma come si arriva all’ipotesi, senza dubbio invogliante, di ritrovarsi fino a centinaia di migliaia di euro di risarcimento? È la stessa Consulcesi che guida il potenziale cliente attraverso una procedura, dopo una registrazione con i propri dati personali, che porta a compilare un form in cui viene chiesta la città di residenza e gli anni in cui ci si è vissuto dal 2008 al 2018. “Richiederemo, fino a 99 euro per ogni giorno di residenza, per ogni giorno vissuto nella zona di inquinamento accertato” Tra gli aspetti critici,  il fatto che “per ottenere un risarcimento però presuppone due cose, la prima che il danno alla salute ci sia, perché il verificarsi di un fatto di inquinamento non implica, di per sé, l’automatica sussistenza di un danno alla salute, e come secondo tema il nesso causale, cioè la dimostrazione che il danno sia dovuto all’inquinamento” Altro aspetto delicato è il riferimento alle cifre di possibili risarcimenti: “Non esistono ancora i criteri di quantificazione del danno ambientale, li aspettiamo dal 1986 in Italia, quindi immagino che criteri così univoci ancora siano quantomeno non consolidati” commenta Farì, “il giudice, di regola, valuta danni alla salute caso per caso, tenendo conto dei differenti effetti su ciascun soggetto. Appare quindi difficile quantificarli in astratto 

Il corrispettivo di 350 euro per farsi rappresentare, spiega il contratto, si intende comprensivo delle spese per l’avvio dell’azione giudiziaria collettiva e degli onorari spettanti al legale incaricato ai fini della rappresentanza nel I grado di giudizio, non comprendendo spese eventualmente disposte dall’organo giudiziario competente”. Ma quali potrebbero essere queste spese, ce lo spiega l’avvocato Secchieri: “Quelle, ad esempio, che si dovrebbero sostenere nell’ipotesi in cui la causa venisse rigettata con condanna alle spese”. E non solo. Durante il processo il giudice potrebbe disporre degli approfondimenti, delle perizie di parte, per esempio, e in quel caso, toccherebbe ai ricorrenti mettere mano al portafogli.

Salvagente conclude : Dunque, a sentire gli esperti, quella di Consulcesi è un’azione legale dagli esiti molto incerti. Probabile invece che, comunque vadano le sentenze, Aria Pulita porterà allo stesso network tanti soldi e altrettanta pubblicità.

Written by Franco Rigosi