In europa consumo di petrolio aumentato
Le sanzioni imposte dall’Unione europea sull’importazione di petrolio dalla Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina nel…
A giugno il governo ha pubblicato il decreto legge 69/2023 con l’obiettivo di agevolare la chiusura di diverse procedure di infrazione a carico del nostro paese. Con questo termine si intende quel procedimento che può essere avviato nei confronti degli stati membri dell’Unione europea che non conformano il proprio ordinamento interno a quello comunitario. Processo che può arrivare anche alla condanna al pagamento di sanzioni economiche. Attualmente l’Italia ha 82 infrazioni in corso la maggioranza delle quali nel settore ambientale Nel 2003 ad es. è stata avviata una procedura di infrazione per la presenza nel nostro paese di discariche abusive . L’anno successivo invece la contestazione ha riguardato lo smaltimento delle acque reflue.
L’Italia è tra gli stati europei più in difficoltà su questo fronte. Il nostro paese infatti occupa il sesto posto per numero di infrazioni a proprio carico. Sale però al primo se si considerano le procedure che si trovano nello stadio più avanzato. Cioè quelle più vicine all’emanazione di sanzioni. Non si tratta di una questione di poco conto dato che, in base alla relazione annuale della corte dei conti sui rapporti finanziari tra l’Italia e l’Unione europea, l’Italia ha dovuto pagare oltre 829 milioni in 10 anni a causa delle infrazioni. Per questo è importante mantenere alta l’attenzione su questo tema e fare in modo che il governo si adegui alle leggi europee
Una procedura d’infrazione può essere avviata per tre diversi motivi:
mancata comunicazione: quando lo stato membro non comunica in tempo le misure per implementare la direttiva;
mancata applicazione: quando la commissione europea valuta la legislazione dello stato membro non in linea con il diritto Ue;
sbagliata applicazione: quando la legge europea non viene applicata o è applicata incorrettamente dallo stato membro.
Oltre alle indagini interne portate avanti dalla commissione, anche cittadini, aziende e organizzazioni non governative possono denunciare il mancato rispetto del diritto europeo da parte di uno stato.
Da Openpolis 7/23