ritiro di vernici cancerogene
Dopo i due marchi famosi – Boero e San Marco – pescati sugli scaffali con un…
Ancora un’inchiesta che ruota attorno allo sfruttamento dei lavoratori portata avanti dal Pm Paolo Storari del Tribunale di Milano. Questa a finire sotto amministrazione giudiziaria è Manufactures Dior, accusata di utilizzare opifici con lavoratori cinesi irregolari per produrre borse carissime sul mercato. avrebbe a sua volta affidato le commesse a “opifici cinesi, i quali riescono ad abbattere i costi ricorrendo all’impiego di manodopera irregolare e clandestina in condizioni di sfruttamento”. L’abbattimento del costo di produzione non si riversava poi sul prezzo finale, anzi. Una borsa prodotta da un opificio cinese alla committente Dior per un costo di 53 euro veniva rivenduta al dettaglio a 2.600 euro. La lavorazione avveniva in condizione di sfruttamento (pagamento sotto soglia, orario di lavoro non conforme, ambienti di lavoro insalubri), in presenza di gravi violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro (omessa sorveglianza sanitaria, omessa formazione e informazione) nonché ospitando la manodopera in dormitori realizzati abusivamente ed in condizioni igienico sanitarie sotto minimo etico.
Da Il salvagente 6-24