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È uscita la nuova edizione del rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente. Anche nel 2024 sono andati persi oltre 8mila ettari, il primato (fatto inedito) spetta all’Emilia-Romagna. Dal 2006 al 2024 le trasformazioni hanno interessato il 98% dei Comuni, pur a fronte del continuo calo demografico
“Lo realizziamo dal 2014 ma il messaggio resta fondamentalmente inascoltato, almeno nei fatti. Anche se formalmente diverse leggi regionali hanno recepito gli obiettivi e gli indirizzi, la realtà è spesso molto diversa dagli obiettivi generali”, sottolinea Michele Munafò, curatore del rapporto. Basti pensare che i dati dell’ultimo anno, il 2024, mostrano una crescita significativa del consumo di suolo, pari a 83,7 chilometri quadrati di territorio trasformato in aree artificiali, con un incremento del 15,6% rispetto al 2023 e un ritmo che raggiunge i 2,7 metri quadrati al secondo, e che le maggiori perdite si registrano in Emilia-Romagna (1.013 ettari di nuove aree artificiali), Lombardia (834 ettari) e Puglia (818 ettari), enti regionali che formalmente hanno approvato leggi per il contenimento del consumo di suolo.il consumo di suolo avanza, l’impatto aumenta e la normativa permette di derogare alcune forme di trasformazione del territorio, senza considerarle consumo di suolo”. Tra queste ci sono, ad esempio, “l’espansione infrastrutturale o di insediamenti produttivi esistenti ma anche il completamento edilizio di zone di espansione o la densificazione urbana con perdite di aree aperte, che in gran parte non sono conteggiate”.Per la prima volta da quando facciamo monitoraggio l’Emilia-Romagna “batte” Lombardia e Veneto (un primato che si contendevano storicamente) perché ha superato i mille ettari –anche se Lombardia e Veneto, comunque, restano in cima alla classifica del suolo consumato in termini assoluti, rispettivamente 12,22% e 11,86%
Gli edifici sono però solo una piccola parte del totale del consumo di suolo perché a pesare molto sono i cantieri per le nuove infrastrutture. Poi c’è il tema degli impianti fotovoltaici, la maggior parte dei quali realizzati a terra, con un boom importante: hanno consumano suolo per 1702 ettari circa, quattro volte in più rispetto al dato del 2023 -e i due Comuni con il maggior incremento nel consumo di suolo sono Tarquinia e Montalto di Castro, nel viterbese, proprio per la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra.
Da Altreconomia 11-25