Bisfenolo A, l’Efsa (European food safety Authority ) riduce di 20mila volte i limiti di esposizione alimentare consigliata

Il Bpa, una sostanza chimica utilizzata in combinazione con altri prodotti chimici per la produzione di determinate materie plastiche e resine, è spesso presente i bottiglie e contenitori alimentari, può migrare in quantità molto ridotte negli alimenti e nelle bevande Il gruppo di esperti scientifici ha tenuto conto di altri effetti potenzialmente dannosi per la salute sui sistemi riproduttivo, dello sviluppo e metabolico identificati nella valutazione del rischio.

Rispetto alla precedente valutazione del 2015, il gruppo di esperti dell’Efsa ha ridotto in modo significativo la dose giornaliera tollerabile (TDI) di Bpa, la quantità che può essere ingerita quotidianamente nel corso della vita senza presentare un rischio apprezzabile per la salute. Gli scienziati dell’Efsa hanno stabilito un TDI di 0,2 nanogrammi (0,2 miliardesimi di grammo) per chilogrammo di peso corporeo al giorno, sostituendo il precedente livello temporaneo di 4 microgrammi (4 milionesimi di grammo) per chilogrammo di peso corporeo al giorno. 20mila volte inferiore.

Anche i limiti per ingestione di PFOS o PFOA i composti fluorocarbonici noti per la vicenda Miteni di Vicenza che ha avvelenato gli acquedotti di metà veneto, sono stati drasticamente ridotti. A marzo 2023 il limite massimo ammissibile per un giorno è passato dal precedente 1650 a 0,63 nanogrammi per kg di peso corporeo , una riduzione di più di 2000 volte.

Questi esempi dimostrano che man mano che si approfondiscono le ricerche i danni causati alla salute dalle sostanze chimiche immesse dall’uomo nell’ambiente sono enormi e i limiti ammissibili frutto di equilibri tra difesa della salute e economia e esigenze produttive vengono sempre più abbassati. Per cui la prevenzione consiglia di evitare il più possibile ogni tipo di inquinante

Written by Franco Rigosi