Quando si pensa ai pesticidi, la mente corre a frutta e verdura. Tuttavia, un recente rapporto del CVUA Freiburg, autorevole ente di controllo tedesco, ci mostra come i residui di pesticidi siano presenti anche in molti alimenti di origine animale.

Nel corso del 2024, il CVUA di Friburgo, il Centro veterinario pubblico tedesco, ha analizzato 921 campioni di alimenti di origine animale per verificare la presenza di pesticidi.Secondo quanto riportato, circa il 30% dei campioni ha mostrato la presenza di residui di pesticidi, pur rimanendo sempre entro i limiti di legge. I casi di contaminazione riguardano principalmente pesce e prodotti lattiero-caseari, dove circa la metà dei campioni analizzati presentava tracce di pesticidi. Per la carne, la percentuale scende al 25%. Tuttavia, i valori riscontrati non superavano i limiti normativi.

I residui di pesticidi possono arrivare negli alimenti animali attraverso molteplici vie: mangimi contaminati, acqua potabile, residui di disinfettanti o contaminazione ambientale, soprattutto quando si parla di “pesticidi storici” come l’esaclorobenzene (HCB) e il DDT. Questi ultimi, vietati in Europa da decenni, continuano a persistere negli alimenti a causa della loro elevata stabilità nell’ambiente e della loro affinità con i grassi. Il rapporto sottolinea l’importanza di una corretta gestione delle sostanze chimiche nell’allevamento e nella lavorazione degli alimenti. Anche se i residui rilevati non rappresentano un rischio per la salute, spiegano i veterinari tedeschi, è fondamentale adottare buone pratiche di produzione per minimizzare il rischio di contaminazione, soprattutto nel caso di sostanze persistenti come gli organoclorurati e i biocidi.

Da salvagente 5-25

Written by Franco Rigosi