uova alla diossina a Marghera e uova di allevamento intensivi nascoste ai consumatori
Uova di gallina pieni di diossine e PFAS nel veneziano: è l’esito del primo biomonitoraggio…
La Amr (resistenza antimicrobica) è quel fenomeno che permette ai batteri di sopravvivere e continuare a replicarsi anche in presenza di un farmaco antibiotico potenzialmente efficace. Questo è un fenomeno naturale, dato che i batteri sono, da sempre, abituati a fronteggiare gli antibiotici (spesso prodotti naturalmente da altri microrganismi). Nel corso degli anni, il problema della Amr è stato accentuato da un utilizzo eccessivo e inappropriato degli antibiotici, non solo in campo clinico/terapeutico, ma anche in campo veterinario (soprattutto zootecnico e nell’allevamento di pesci) ed agricolo . Questo sovra-utilizzo dell’antibiotico ha generato una forte pressione selettiva che ha portato all’aumento di ceppi batterici resistenti, mettendo in seria crisi l’efficacia di queste molecole. Così Amcli, l’Associazione Microbiologi clinici italiani.
«Il problema è molto grave dato che gli antibiotici sono farmaci-chiave per la medicina moderna e la loro introduzione sul mercato ha contribuito in maniera sostanziale ad aumentare la qualità e la durata media della vita. Questi farmaci, infatti, hanno sia cambiato la prognosi di molte malattie infettive, rendendo curabili alcune infezioni spesso mortali, sia reso possibili trattamenti medici aggressivi associati ad elevato rischio di infezione. Perdere la possibilità di utilizzare queste molecole perché inefficaci, riportandoci ad un’era pre-antibiotica, significa perdere la possibilità di poter effettuare in sicurezza procedure che oggi consideriamo conquiste importanti della medicina, come interventi chirurgici (anche routinari) in distretti contaminati, impianti di protesi, trapianti, trattamenti immunosoppressivi
Un report sull’Amr, commissionato dal Primo ministro inglese nel 2014, ha stimato che nel mondo, nel 2050, le infezioni da batteri resistenti potrebbero causare circa 10 milioni di morti all’anno, superando i decessi per tutte le altre cause (compresi tumori e incidenti stradali) e con una previsione di costi che supera i 100 trilioni di dollari. In Italia, la resistenza agli antibiotici si mantiene tra le più elevate in Europa – ogni anno quasi 300mila pazienti vanno incontro a un’infezione correlata all’assistenza provocata da batteri resistenti agli antibiotici – causando circa 11000 decessi all’anno . I batteri che circolano all’interno delle strutture sanitarie sono tra l’altro spesso in grado di resistere a più classi di antibiotici contemporaneamente (batteri multi-resistenti) e in alcuni casi a tutti gli antibiotici (batteri pan-resistenti) Operatori sanitari, istituzioni e cittadini devono conoscere e prendere coscienza della portata del fenomeno dell’Amr e del fatto che questo importante problema può coinvolgere tutti, sia come vittime che come attori attivi nel propagarla Un rischio che riguarda anche la popolazione pediatrica. In Italia, circa 4 bambini su 10 ricevono almeno una prescrizione di antibiotici all’anno. Il ricorso eccessivo agli antibiotici è prevalente tra i bambini piccoli, soprattutto dai 2 ai 6 anni, anche se può portare a conseguenze negative per la salute, riducendo la diversità del microbioma È fondamentale, quindi, sensibilizzare le famiglie e i medici a un uso più appropriato di questi farmaci. Questo significa che i genitori dovrebbero evitare di ricorrere automaticamente agli antibiotici non appena il bambino manifesti un’alterazione febbrile e i pediatri dovrebbero utilizzare dispositivi di rilevazione della PCR, che possano supportare la corretta prescrizione antibiotica, riducendola fino al 44% .
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