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Ogni anno, 21 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica finiscono nell’ambiente, una quantità sufficiente a coprire tutte le spiagge del mondo con uno strato spesso di spazzatura. Questa plastica inquina terreni, oceani e tutti gli esseri viventi. Gli scienziati hanno trovato tracce di microplastiche nei nostri polmoni, nel cervello e perfino nelle placente.
Nel 2022, i leader mondiali hanno proposto il Trattato globale sulla plastica per impedire che questi rifiuti soffochino il nostro pianeta. Doveva essere uno degli accordi ambientali più ambiziosi della storia, che avrebbe costretto coloro che inquinano ad assumersi le proprie responsabilità, fermando così la minaccia delle multinazionali del settore sul nostro futuro. [2]
Ma a metà agosto 2025, a Ginevra, i negoziati si sono arrestati. [3] Perché? Perché serviva l’approvazione unanime di oltre 180 paesi. Anche solo un paese inquinante può impedire a tutto il mondo di intervenire.
Non deve essere questa la fine del trattato. L’UE, con il supporto di oltre 100 paesi, ha fatto sentire la sua frustrazione e chiede di portare avanti l’accordo. [4] L’unica soluzione è mettere da parte la regola dell’unanimità e passare a una votazione a maggioranza. Se i due terzi dei paesi chiedono di salvare il pianeta dalla plastica, i negoziati possono proseguire.
Ora, i leader stanno valutando la proposta dopo la delusione dell’ultimo vertice.Ogni anno, la plastica uccide già oltre 100.000 mammiferi e più di 1 milione di uccelli marini. Senza alcuna misura per arginare questo inquinamento, entro il 2050 il volume della plastica che finisce negli oceani potrebbe quadruplicare, portando all’estinzione di specie vulnerabili e alla distruzione di tesori naturali come barriere coralline e foreste tropicali. [5]
Per questo, migliaia di organizzazioni in tutto il mondo, da Greenpeace alla coalizione Break Free From Plastic, chiedono di approvare un Trattato sulla plastica severo e vincolante, deciso a maggioranza, non all’unanimità.
Da Wemove europe 9-25