Per non disalimentabili, si intendono quelle forniture che non possono mai essere sospese, neanche in caso di morosità e che non possono subire distacchi programmati.

In questa categoria, rientrano, quindi, i clienti finali indicati dal Piano di Emergenza per la Sicurezza del Servizio Elettrico (Delibera CIPE n. 91 del 16 novembre 1979). A titolo di esempio, in tale categoria troviamo: Ospedali, Ferrovie, Aeroporti, Servizi di protezione civile ecc.

Rientrano sempre nella categoria dei non disalimentabili, anche i clienti finali che per ragioni di sopravvivenza sono connessi a macchine salvavita, quindi clienti domestici in gravi condizioni di salute.

In tal caso, per rendere la propria utenza non disalimentabile, occorre richiedere apposito modulo alla propria società di vendita, e fornire una copia della certificazione ASL, dalla quale si evince lo stato di salute del richiedente oppure di altra persona, in queste condizioni, dello stesso nucleo familiare.

Questa dichiarazione, verrà chiaramente, trasmessa al Distributore, soggetto che concretamente gestisce le eventuali sospensioni delle utenze.

Avremo allora, il venditore presso il quale viene presentata l’istanza, che riceve la domanda e valuta i requisiti soggettivi di ammissione e il distributore di energia elettrica, che valuta la presenza dei requisiti oggettivi della fornitura da considerare quale “cliente non disalimentabile”, se presente sulla propria rete.

Infine, non disalimentabili sono anche altri clienti finali che svolgono funzioni di pubblica utilità, quali ad esempio, le strutture pubbliche o private che svolgono un’attività riconosciuta di assistenza, tra cui, le case di cura e di riposo, le carceri e le scuole.

Written by Franco Rigosi