poca trasparenza sugli apparecchi acustici
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha effettuato una ricerca sul mercato degli apparecchi…
il Salvagente è tornato in laboratorio con 15 bottiglie di prosecco di marche differenti per guardarci dentro. In tutte sono stati trovati residui di pesticidi e di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas), i cosiddetti inquinanti per sempre, diversi dei quali sono classificati come potenziali cancerogeni, interferenti endocrini, o collegati a patologie epatiche, cardiovascolari e riproduttive. Nel caso dei pesticidi, nessuna delle sostanze superava i limiti massimi di residui stabiliti dalla legge, ma di certo vedere fino a 10 tipi diversi di principi attivi nella stessa bottiglia non è una buona notizia.
Quella che sorprende di più è invece la quantità di acido trifluoroacetico (Tfa), rilevata in tutti i campioni. Si tratta di un metabolita (una sostanza che si forma durante la degradazione) delle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas), che sono ampiamente utilizzate in particolare negli insetticidi, nei fungicidi e negli erbicidi. Roberto Pinton, esperto di diritto alimentare e di agricoltura biologica, approfondisce: “Dal 2010 la frequenza delle rilevazioni di questi metaboliti si è impennata, con i vini delle vendemmie dal 2021 al 2024 che presentano livelli medi di 122mila nanogrammi/l, ma anche picchi di oltre 300mila.” I livelli di Tfa riscontrati nei campioni di prosecco, compresi tra 38mila e 60mila nanogrammi per litro risultano elevati e superiori ai valori di riferimento indicativi. Si tratta di concentrazioni che eccedono l’obiettivo di qualità proposto dall’Istituto superiore di sanità nel 2024 (10mila ng/l) e recepito dal D.Lgs. 102/2025”. Una soglia che diventerà vincolante per l’acqua potabile nel nostro paese a partire dal 12 gennaio 2027. “Quindi i valori citati sono 3,8–6 volte (o più) sopra quel valore nazionale di riferimento. Assunzioni occasionali di una bottiglia non costituiscono automaticamente una prova di danno acuto, ma l’esposizione ripetuta aumenta la preoccupazione per effetti cronici. È vero che i limiti citati sono riferibili all’acqua, non essendocene fissati per il vino ma, spiega l’esperto, “se l’assunzione del composto avviene anche da altre fonti (acqua, alimenti, ambiente) e in modo ripetuto, la preoccupazione cresce”.
Da salvagente 12-25