tanto silenzio sulla multa a carico di Enel

il Garante per la protezione dei dati personali ha dato la notizia di aver irrogato a Enel Energia una sanzione di oltre 79 milioni di euro per le “gravi carenze nei trattamenti dei dati personali di numerosi utenti del settore dell’energia elettrica e del gas, realizzati ai fini di telemarketing”. Avete letto bene: 79.107.101 euro, la multa più alta mai applicata dall’Autorità. Tutto ha avuto inizio da un’indagine della Guardia di Finanza, a seguito della quale l’Autorità aveva già applicato sanzioni per 1,8 milioni di euro a quattro società ree di aver utilizzato alcune banche dati per attività illecite. Scrive il Garante nel provvedimento di 26 pagine: “Enel non aveva messo in atto tutte le necessarie misure per prevenire le attività illecite dei procacciatori abusivi che, individuando agevoli ‘porte d’ingresso’ nei sistemi informativi della compagnia, hanno alimentato per anni un business illecito realizzato mediante chiamate di disturbo, promozioni di servizi e sottoscrizione di contratti senza reali vantaggi economici per i clienti”. Non stiamo parlando di un pesce piccolo. Enel nel 2022 assorbiva infatti 34.427 GWh per “clienti domestici” nel mercato finale dell’energia elettrica sui 58.313 complessivi (dati Arera), cioè il 59,04%. Il fatto che un colosso quasi monopolista del comparto si sia rivelato incapace di mettere al sicuro i dati di milioni di persone dal cosiddetto fenomeno del “sottobosco” dovrebbe far discutere. E mettere in allerta i consumatori consapevoli

da Altreconomia 4-24

Written by Franco Rigosi